Sebbene la verniciatura delle auto abbia raggiunto un elevato standard dal punto di vista qualitativo e di durata nel tempo, bisogna ammettere che si deve prestare massima attenzione alla misura dello spessore della vernice di ogni veicolo.
Si tratta di una grandissima conquista sul settore automotive: l’innovazione tecnologica, i continui affinamenti e miglioramenti a livello di produzione e dei trattamenti anticorrosione della scocca dei veicoli di ultima generazione hanno consentito di perfezionare sempre di più il risultato finale.
Tuttavia, non possiamo celare il fatto che, sulla superficie dell’auto verniciata, si possono rilevare benissimo dei difetti cagionati da carenze ed errori causati in fase di preparazione della lamiera.
Può trattarsi nella maggior parte dei casi di errori umani: si pensi, ad esempio, alle colature, agli aloni chiaroscuri, alle bolle, alla bucciatura, ai crateri, alle brillantezze non uniformi, ai fumi di spruzzatura, alle impurità delle vernici metallizzate, alle macchiature, ai pori nel fondo, al raggrinzimento, alla ruggine, alla rimozione delle vernici originali, etc. etc.
Come si può ben comprendere sono diversi i difetti che possono incidere negativamente sulla qualità e sull’evidenza estetica della verniciatura di un’auto.
Per questo, è importantissimo ricorrere all’utilizzo di un dispositivo che consente di misurare lo spessore di uno strato di vernice in maniera semplice, rapida e precisa: lo spessimetro per vernici.
Verniciatura auto: evoluzione tecnologica dagli anni ’80 ad oggi
La verniciatura non è altro che procedimento di rivestimento di superfici metalliche e non con un film organico, effettuato a scopo decorativo e/o di protezione dalla corrosione e da agenti aggressivi.
Dagli anni ’80 ad oggi, con l’evoluzione e l’innovazione della tecnologia, della ricerca & sviluppo dei processi e con i miglioramenti delle tecniche di produzione di vernici, si è assistito ad una vera e propria rivoluzione all’interno del settore automotive.
Infatti, fino agli anni ’80 le auto di segmento low o appartenenti alla mass production presentavano non pochi problemi estetici concernenti la verniciatura della scocca, mentre per le auto luxury e di gamma top, il problema non si presentava: la qualità della vernice e il film organico protettivo erano entrambe di grande valore aggiunto.
Da allora, questo scostamento esistente tra verniciatura delle scocche dei veicoli di fascia top e quella delle utilitarie – con il miglioramento e l’affinamento dei processi e l’innovazione della strumentazione utilizzabile nel ciclo di produzione – è venuto sempre di più a scemare.
Infatti, oggi grazie all’introduzione – anche su segmenti di auto di fascia pricing low – degli efficaci trattamenti di anticorrosione della scocca (zincatura, elettroforesi catodica, pannelli in materiali plastici, etc.) e dell’utilizzo di vernici a doppio strato con film trasparente finale, si è assistito ad un superamento del gap che caratterizzava il settore automotive negli anni Ottanta.
Pertanto, alla luce di queste considerazioni e di questo trend nettamente positivo, possiamo affermare che i problemi di verniciatura o di corrosione della scocca dei veicoli sono sporadici, anche se è sempre buon consiglio controllare la possibilità che l’auto abbia subito una recente riparazione o sia stata riverniciata totalmente o parzialmente, a seguito di un danno cagionato da un incidente o da un errore nel trasporto.
Non è poi così raro come si possa pensare in fin dei conti! La riverniciatura incide negativamente sul fair value di un’auto apparentemente nuova ed esteticamente perfetta.
Per correttezza nei confronti dell’acquirente, ogni venditore sia privato che professionale, dovrebbe sempre dichiarare e farlo presente sin dalla fase di pre-acquisto.
In questo modo, ogni potenziale compratore potrebbe decidere se accettare o meno un’eventuale riduzione del prezzo del veicolo riverniciato.
Ma, attenzione, non tutte le riparazioni eseguite a fine ciclo di lavorazione dell’auto, come la carteggiatura fine e la lucidatura, deprezzano il valore dell’auto.
Si tratta di semplici trattamenti volti ad eliminare lievi vizi della vernice, si tratta di piccoli “ritocchi” localizzati sulla scocca dell’auto.
Spessimetro per vernici: cos’è e a cosa serve?
Dato che “non ci si può fidare proprio di nessuno”, per evitare fregature, è bene controllare sempre tutto in fase di valutazione dell’acquisto di una vettura.
Nella maggior parte dei casi, infatti, i venditori non dichiarano mai nulla e tendono a tacere, nonostante siano economicamente “sollevati” dagli oneri di riparazione.
Anche durante la fase di trasporto del veicolo, il rischio di potenziali danni sulla carrozzeria è sempre in agguato, specie se si tratta di auto provenienti dall’estero.
Cosa fare per evitare “fregature”? Esiste un escamotage per scoprire se l’auto che si desidera acquistare abbia subito un trattamento di riverniciatura: utilizzare lo spessimetro per vernici auto.
Cos’è e a cosa serve lo spessimetro digitale? Si tratta di un dispositivo “intelligente” che consente di misurare lo spessore di uno strato di vernice in maniera rapida e precisa.
Infatti, le parti di scocca riparate e riverniciate presentano uno spessore dello strato di vernice, espresso in micron, superiore a quello della vernice originale.
Un’auto di fascia media, uscita dal ciclo di produzione presenta uno spessore della verniciatura originale variabile da 90 a 130 micron. Per le auto di lusso e top price, arriva fino a 200 micron.
Se un’auto subisce un processo di riverniciatura post-produzione per risolvere un’eventuale anomalia, con l’utilizzo di uno spessimetro per vernici si possono rilevare spessori che superano di gran lunga i valori standard sopra citati, specie se si utilizza molto stucco riempitivo.
Ecco perché oggi lo spessimetro per vernici è un dispositivo funzionale, smart e maneggevole che viene utilizzato dalle officine, dagli ispettori tecnici dei brand automobilistici e dai periti delle Compagnie assicurative.
In caso di sinistro, infatti, è quasi sempre necessario procedere con la riparazione della carrozzeria: grazie all’utilizzo dello spessimetro, tutti questi interventi sono facilmente rilevabili e consente ai periti di valutare i danni che sono stati causati da eventuali sinistri.
Ma, essendo assolutamente easy e user friendly, gli spessimetri per vernici possono essere utilizzati anche dai meno esperti; in questo modo, è possibile leggere direttamente sul display del dispositivo lo spessore della vernice dell’auto.
Oltre ad essere “intelligente” ed estremamente funzionale, non possiamo negare che lo spessimetro per vernici è facile da pulire e può essere dotato della comoda funzione di spegnimento automatico per incrementare l’autonomia della batteria.
Può essere utilizzato a lungo ed esistono certi dispositivi in commercio che consentono di eseguire su pannelli in materiali non ferrosi (PVC, vetroresina, ecc.).
Spessimetro vernici auto: come è fatto e come si usa?
Uno spessimetro per vernici è costituito da una sonda, che rileva lo spessore della vernice, da uno schermo o display dove si può visualizzare in termini numerici quale sia lo spessore della vernice che riveste la scocca, e da un corpo centrale, che elabora i dati raccolti.
Come già messo in evidenza, utilizzare uno spessimetro per vernici è assolutamente semplicissimo, basta seguire questi step:
- accendere il dispositivo,
- appoggiare la sonda direttamente sulla superficie da sondare e valutare,
- leggere il valore che viene registrato e riportato sul display.
Qualora, si rilevino anomalie, l’acquirente deve chiedere una rinegoziazione del prezzo al venditore e maggiori informazioni sulla storia del veicolo.